Sorprendente, affascinante e mozzafiato sono sicuramente i tre aggettivi più indicati per descrivere il magnifico impegno dedicato alla realizzazione dello spettacolo Hell In The Cave, la cui regia è di Enrico Romita, drammaturgia di Giusy Frallonardo, coreografie di Vito Cassano e le coreografie aeree di Claudia Cavalli.
La rappresentazione dell’Inferno di Dante è stata per la prima volta messo in scena nel marzo del 2011 con numerose repliche avvenute sino ad oggi. Descritta come un messa in scena sensoriale grazie all’unione di danza e recitazione insieme alla presenza di giochi di luci e suoni in una scenografia inusuale.
L’Inferno di Dante prende vita a 70 metri di profondità, con circa venticinque artisti diversi per ogni replica e con una scenografia tanto strabiliante quanto attenta a non intaccare il grande patrimonio della nostra regione.
A noi vengono presentate sin da subito le anime disperate dei dannati che interagiscono con il pubblico non appena si inizia il percorso verso le profondità della grotta, in seguito sono mostrati personaggi noti dell’opera dantesca come Lucifero, Minosse, Caronte, Paolo e Francesca, Ulisse, Pier Delle Vigne, il Conte Ugolino e infine la raffigurazione celestiale e divina di Beatrice che, sollevata in aria, porta rassicurazione insieme alla luce della Luna.
L’attesa del buio ha coronato l’inizio dello spettacolo nel quale gli spettatori hanno avuto l’occasione di percepire la vera eredità dantesca: conoscere il buio del male per apprezzare e godere del bene, del divino. Le ombre sulle pareti di pietra hanno dato vita a suggestivi giochi di chiaroscuro sulle pareti sregolate delle grotte, le rientranze e le oscurità hanno poi ricevuto luce con la venuta di Beatrice curata dal tecnico delle luci e del regista. La splendida cornice del patrimonio naturalistico delle Grotte di Castellana ha fatto da sfondo al messaggio morale veicolato dalle rappresentazioni artistiche delle vicende dell’inferno dantesco dimostrando quanto esso sia attuale e più vivo che mai.
In un turbinio di urla tormentate ci viene presentato il dolore nell’ottica dantesca. Così come quello provocato dal senso di colpa che porta al suicidio di Pier Delle Vigne o dal dolore di Paolo e Francesca, gli amanti più noti della letteratura Italiana. Il costo del biglietto ammonta ad una ventina di euro per gli adulti e poco meno per i minorenni, è ancora possibile visionare lo spettacolo fino a giugno di quest’anno. Tutte le informazioni sono presenti sul sito https://www.grottedicastellana.it/hell-in-the-cave/.
Gaia Belviso, Rocco Sulpasso, Rebecca Dimitrio, 3^D Liceo classico “Q. Orazio Flacco”