“Il fatto non sussiste”: assolto dopo dodici anni un imprenditore di Gravina

Un imprenditore di 54 anni – originario di Gravina in Puglia – è stato assolto dall’accusa di usura, estorsione e violenza privata. La piena assoluzione è arrivata a 12 anni.

Stando a quanto si apprende, la presidente del collegio giudicante della seconda sezione penale del Tribunale di Bari ha infatti assolto l’imputato da tutte le accuse (stesso esito anche per un cittadino cinese, co-imputato per minacce) e ha inoltre trasmesso gli atti al pubblico ministero ‘per eventuali determinazioni’ – si legge nella sentenza – nei confronti del denunciante per le dichiarazioni rese in udienza.

A denunciare il 54enne fu un imprenditore edile, assiduo frequentatore delle sale slot dell’imprenditore, che in varie occasioni (tra il 2009 e il 2011) denunciò l’imputato per usura e «per le ripetute richieste estorsive per la restituzione del capitale e degli interessi usurari da parte dello stesso Demarzio». Nel settembre 2011 il 54enne fu arrestato e trasferito in carcere. La presunta vittima disse di aver ricevuto da Demarzio dei soldi per continuare a giocare alle sue stesse slot machine ma poi l’imputato, insieme ad altri, lo avrebbe minacciato di morte se non avesse restituito il dovuto.

Nel corso della lunga vicenda giudiziaria l’uomo ha dovuto scontare la pena di sei mesi in carcere.

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