Così come Lucio Dalla osserva Piazza Cavour, la sua “Piazza Grande” nella celebre canzone, e racconta la storia di un girovago bisognoso di “carezze e sogni”, cercatore d’amore non solo da ricevere, ma anche da donare, anche il centro di socializzazione presente a Santeramo in Colle, “Piazza Grande”, nasce con l’obiettivo di dare sostegno e calore a tutti coloro che, a seguito di un periodo trascorso nel Centro di Salute Mentale, necessitano di interventi terapeutici che permettano di migliorare la propria qualità di vita.
Il centro “Piazza Grande”, infatti, permette lo sviluppo delle risorse individuali come, per esempio, la capacità di socializzare e relazionarsi autonomamente, favorisce la diminuzione del rischio di ricoveri di utenti con problemi psichiatrici sensibilizzando la comunità a questa realtà di vita grazie alla preparazione e disponibilità di personale composto principalmente da educatori professionali, psicologi e volontari….
I protagonisti del centro sono impegnati quotidianamente in laboratori informatici, culturali e motorii, come attività teatrali, letture, apprendimento di lingue straniere, giochi enigmistici, di ragionamento e di memoria, canto e ballo, ricercando per questi ultimi sempre brani che gli ricordino la propria gioventù e le proprie tradizioni, anche attraverso sfide e gare.
Abbiamo deciso di porre qualche domanda a coloro che lavorano in questo centro e che, per questo, hanno potuto offrirci una prospettiva più ampia a riguardo. Inizialmente, abbiamo approfondito degli aspetti più “tecnici”, ovvero quelle che sono le particolarità delle attività da loro svolte e, successivamente, abbiamo posto loro domande più intime, legate al vissuto e alle emozioni che ogni giorno provano stando a contatto con molte persone e soprattutto con tante storie e situazioni differenti.
– Quali sono le principali attività che i ragazzi svolgono nel vostro centro? – Diciamo un po’ di tutto! Le attività spaziano dall’atletica ai laboratori di cucina o pratico-manuali. Gli ospiti della struttura si dedicano alla redazione di un giornale trimestrale, al canto, al ballo, al teatro, al karaoke. Partecipano a diversi cineforum e, insieme ad altre associazioni, svolgono attività alternative, per esempio, quest’anno, abbiamo partecipato alla sfilata di Carnevale insieme al gruppo dell’Oratorio Salesiano.
– Quali sono le sensazioni e le emozioni che provate nell’aiutare e nello svolgere queste attività insieme ai ragazzi? – Prima di tutto, questo è un lavoro per il quale devi essere portato, nel senso che non è affatto semplice svolgerlo e devi avere la consapevolezza che c’è bisogno di dedicarsi completamente ad esso, devi avere una grande empatia e pazienza, ma sicuramente è molto appagante.
– Dalle persone che aiutate e che accogliete, come viene percepito il ruolo che svolgete?
– Durante il giorno siamo per loro come delle guide, perché si affidano a noi, non solo per quanto riguarda le attività, ma anche per quanto riguarda le loro relazioni interpersonali. Da sottolineare, infine, che questo interscambio consente anche a noi di ricevere arricchimento dalle nostre reciproche differenze.
Negli occhi e sul volto di tutti coloro che vivono la realtà di “Piazza Grande” si legge la loro vitalità e felicità unitamente all’immensa gioia di rincontrarsi che riesce ad appagare il lavoro dei professionisti che sono intorno a loro, perché come dice il testo della canzone di Lucio Dalla “… se la vita non ha sogni io li ho e te li do …e la mia casa è Piazza Grande”.
Giulia Natuzzi e Martina Bianchi 3^E e Annamaria Talento 2^F, “Bosco”; immagine realizzata da Zullo Giulia e Giulia Natuzzi 3^E “Bosco”, Scuola Sec. I Gr. “Bosco-Netti”, Santeramo in Colle (BA)