La notizia era stata annunciata ai giornalisti da Papa Francesco, in aereo, al ritorno da Budapest: una missione di pace della Santa Sede per l’Ucraina.
Sulla notizia, smentita da entrambi i governi, russo e ucraino, ritorna il segretario di Stato Vaticano il card. Pietro Parolin che conferma: “Ci sarà una missione di pace. A quanto mi risulta, le due parti sono state a suo tempo informate. Mi sorprende che dicano il contrario”.
Il card. Parolin, rinnova l’appello a: “Trovare punti di accordo e mettere fine a questa strage che sta colpendo fortemente l’Ucraina ma che ha risvolti anche per la Russia non indifferenti”.
“Non so se ci sono le condizioni oggi per un cessate il fuoco” – prosegue il Segretario di Stato Vaticano – “Speriamo… Credo che anche questa iniziativa, se ci sarà, del Vaticano dovrebbe andare in quel senso. Come sempre abbiamo detto si vorrebbe arrivare a una cessazione dei combattimenti e poi avviare un processo di pace”.
E quando si parla di Pace, torna alla memoria il ricordo del venerabile don Tonino Bello.
“Lui ha veramente tanto lavorato per la pace” – ricorda il card. Parolin – “soprattutto per la Guerra del Golfo, prima, e poi la Guerra dei Balcani e ha posto segni concreti di pace esponendosi in prima persona e chiedendo un impegno non soltanto verbale a favore della pace. Forse abbiamo bisogno di profeti di pace ai nostri giorni”.
Il riferimento è al libro “Testimone e maestro di virtù. Il cammino cristiano di Don Tonino Bello” edito dalla Libreria Editrice Vaticana, scritto da Mons. Domenico Cornacchia in occasione dei trent’anni dalla morte dell’amato Vescovo, presentato mercoledì 3 maggio, all’Università Lumsa di Roma.
Indimenticabile la famosa marcia dei costruttori di pace tenuta durante la guerra nell’ex Jugoslavia.
“Quanta fatica fece don Tonino” – sottolinea il card. Parolin – “a far capire che la soluzione dei conflitti non avverrà mai con la guerra ma con il dialogo“.
Dialogo per un processo di pace, sulle orme di don Tonino Bello, che Papa Francesco proverà ad avviare sia con la Russia che con l’Ucraina, per provare a mettere definitivamente fine a questa guerra.
Marica Spadavecchia