Mentre a Londra per convogliare decine migliaia di persone in piazza s’è dovuta ri-spolverare la gioielleria di famiglia, impegnare migliaia di vigili e servizi di ogni genere, a Bari la gente si è ritrovata in piazza del Ferrarese e in piazza Mercantile senza bisogno di nulla. È da secoli che questo accade ma il crescendo è impressionante; merito della organizzazione? Certamente l’amministrazione ha fatto del suo meglio ma ci vuole ben altro che pochi dipendenti comunali usualmente attenti all’orario di lavoro per smuovere così tanta gente. Merito della Tradizione? Certamente san Nicola è vivo e vegeto nel DNA dei baresi e di mezzo mondo ma da tempo le tradizioni sono state soppiantate dalle tecnologie nel muovere le masse! Merito della devozione? Certamente anche la devozione ha una potenza straordinaria che ha mosso i pellegrini (chi dimentica gli ziazil che venivano a piedi dalle montagne?) da sempre -e ancora lo fanno in molti- ma l’agnosticismo dilaga senza sosta in ogni dove. Merito della scenografia? Certamente in un mondo privo di pensiero, l’immagine, specie se sapientemente coordinata, attira le menti più deboli… ma non può bastare a spiegare tanta gente….
Che cercano allora tante persone a Bari? Cosa pensano di trovare alla festa del nostro patrono? Quale è la calamita potentissima che incuriosisce e spinge tante persone a venire apparentemente senza ragione a Bari sul lungomare a guardare una statua? In un mondo di uguali che in ogni attimo ci ricorda che ognuno di noi non è nulla di diverso da un numero di codice fiscale impresso nella memoria di un computer e che quel numero sarebbe la nostra identità decisa da non si sa chi, ed appiccicataci da una macchina…. assistere al trionfo della identità barese e pugliese vera e tangibile ha certamente dello spettacolare! È identità il trullo, è identità la masseria, è identità il cibo, è identità l’ulivo, è identità il dialetto, è identità Bari vecchia, è identità il vivere in un sottano, è identità stare sempre senza soldi, è identità la sgagliozza… e quindi è identità san Nicola! Come tutte le identità non è nata ieri ad opera di un geniale artista o di un finissimo politico ma è da sempre e promette di essere per sempre. E i baresi faranno in modo che tale sarà. Ecco quello che si trova a Bari in questi giorni: un momento di certezza dopo un lunghissimo secolo di totale incertezza! Incertezza nei soldi che hai messo in banca e non sai se te li restituiranno e come, incertezza di tornare a casa e di trovare una multa o una cartella esattoriale o una bolletta, incertezza di vedere tua moglie andare via con un altro o un’altra, incertezza nel posto di lavoro, incertezza sugli esiti del vaccino o della epidemia, incertezza della prossima crisi finanziaria, incertezza di ritrovare la tua auto sotto casa,… Ognuno di noi il giorno di san Nicola in mezzo a tanta gente ricorda di essere se stesso, sempre quello, un po’ diverso dagli altri e di esserlo come gli altri, tutti orgogliosamente originali nella propria identità anche se tutti si incontrano nello stesso luogo e lo stesso giorno per assaporare la potenza di una identità condivisa. Forse inconsapevolmente san Nicola ci ha messo del suo nel ricordare ai massificatori dei nostri giorni, (quelli che stanno perennemente nascosti dietro lo schermo del loro computer e quelli che vorrebbero che fossimo tutti uguali nel reddito come nei consumi, nei gusti come nel voto, nel pensiero come nell’agnosticismo religioso….) che rimane una porzione di popolazione che non si arrende alle loro lusinghe e che rimane se stessa, appunto affezionata alla propria identità. Porzione di popolazione che guarda con sospetto ai panini dal reclamizzato nome americano come agli insetti fritti, alla verdura idroponica o aeroponica come alla carne sintetica, alla rivoluzione tecnologica in tutte le sue forme presentata come soluzione agli immensi guasti prodotti dalle rivoluzioni tecnologiche passate. Semplicemente quelle persone vogliono rimanere se stessi senza la pretesa di essere meglio di nessuno ma solo per continuare nel solco dei propri genitori che ci hanno consegnato l’ultimo baluardo di certezza: la propria identità.
CANIO TRIONE