BARI A STELLETTE E STRISCE

Le strisce blu a Bari e soprattutto nel quartiere murattiano sono un bel problema. 

 

Le Strisce blu, secondo una proposta dell”Amtab di qualche tempo fa, sono pronte ad allargarsi: 8mila posti a pagamento. Prima toccherebbe al completamento del Libertà (fino a via Brigata Regina) e poi ai rioni Carrassi, San Paquale e Picone. Dopo la proposta dell’Amtab, il Comune ora fa sul serio: sarà infatti ampliata la Zona a sosta regolamentata in città dopo l’avvio, ormai risalente a diversi anni fa, delle strisce blu, gratuite per i residenti possessori di pass, a Bari Vecchia, Madonnella, Murat e parte del Libertà. Sul completamento delle strisce blu del Libertà c’è già un progetto, anche se non ci sono ancora tempi certi.

Le zone con le strisce blu sono contrassegnate da diverse sigle (Murat: zona A; Libertà: zona B; Madonnella: zona C; San Nicola: zona D), ognuna con le proprie sotto-zone (A1, A2, B1, B2, ec.).

 

In qualsiasi zona o sotto-zona la sosta, per i non residenti, è a pagamento nei giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle ore 8:30 alle ore 20:30.

 

Il costo del parcheggio nelle strisce blu di Bari è stato calibrato in modo da scoraggiare soste di lungo periodo e così favorire un rapido ricambio e una costante disponibilità di posti. A tal fine, applicando il concetto di tariffazione progressiva, sono state individuate tariffe diverse. In pratica, il costo orario della sosta è più alto per le aree più vicine al centro città, più basso per quelle più lontane.

 

Considerando che Bari ha avuto una evoluzione turistica, dove l”asticella è sempre in rialzo, sarebbe opportuno rivedere il sistema delle strisce blu. 

 

Intanto sarebbe opportuno ripristinare una percentuale, anche inferiore, di strisce bianche. In modo da favorire la possibilità di scelta, di pagare, ma anche di non pagare il parcheggio. Il sistema così com”è, si presenta come un dazio per tutti i coloro i quali non risiedono nelle zone blu. 

Una storica sentenza di Cassazione, cui ne sono seguite numerose altre, nella stessa direzione, ha stabilito salvo in quattro eccezionali casi (aree pedonali, Ztl, zone di carattere storico culturale e di pregio ambientale, e particolari zone ad elevato rischio di traffico) in tutti gli altri posti della città il Comune non può predisporre solo aree di parcheggio a pagamento (quelle cioè contrassegnate con le strisce blu) ma deve provvedere a predisporre anche aree di parcheggio gratis (quelle cioè contrassegnate con le strisce bianche).

Una eventuale multa per mancata esposizione, o per scadenza del talloncino di sosta a pagamento, si aggira mediamente attorno ai 41 euro. 

Se un automobilista volesse fare ricorso per ribadire quanto sia eticamente giusto, almeno nel caso della scadenza del grattino, pagare solo la differenza di costo temporale dalla scadenza al reale tempo di sosta, o quanto meno fino all”ora della multa, il ricorso costa 41 euro (da pagare in caso di perdita l”equivalente del doppio della multa. 41.00 la sanzione e 41.00 il ricorso).

 

Altra abitudine malsana, di questa amministrazione è quella di utilizzare i vigili urbani, come delle vere squadriglie punitive nei confronti dei trasgressori. Abitudine rafforzata negli ultimi mesi dalla assunzione di altri 200 vigili urbani nuovi di zecca, impiegati nei pattugliamenti alle strisce blu, e poi magari assenti durante le numerose spaccate ai negozi del quartiere Murat. 

Ma le divise lucide e nuove spiccano ai numerosi angoli del reticolato murattiano, dove ci si può imbattere in combriccole di giovani vigili, che discutono dei playoff calcistici del Bari, o più semplicemente del prossimo ponte da fare, nel weekend di festa prossima ventura. 

 

Per tornare alle strisce, sarebbe opportuno, in taluni casi, distinguere i colori, non solo nei confronti dei disabili, come già correttamente succede (perché questo è corretto politicamente). Sarebbe opportuno distinguere anche i posti di scarico merci, dove le strisce che delimitano le aree sono blu come dei normali parcheggi a pagamento, e qualora la segnaletica orizzontale sia debole o cancellata dal tempo e dai fumi dei tubi di scappamento, i cittadini ignari ci parcheggiano sopra pagando anche la sosta temporale, ritrovandosi poi una multa per sosta vietata su area di scarico. Qualcuno potrebbe obiettare che a rafforzare lo scarico ci può essere il segnale verticale. Ma a scuola guida non si insegnano che la segnaletica orizzontale è più importante di quella verticale, che di solito non è posizionata sulle sedi stradali, bensì sui marciapiedi? 

È evidentemente un modo subdolo per poter rimpinguare le casse comunali (e questo è politicamente scorretto) 

 

Giuseppe Romito

 

Italia Liberale Popolare

 

Movimento Lib

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