Protestano i dipendenti pubblici: in piazza mercoledì

I dipendenti pubblici faranno sentire la loro voce anche a Bari manifestando mercoledì 9 alle 10 in piazza Prefettura. A comunicarlo è il segretario territoriale Giovanni Stellacci della Cisl Funzione pubblica. Le motivazioni alla base della protesta sono il lavoro e precariato. Il sistema lavoro si reggerebbe sul precariato, soprattutto nel settore sanità dove lavorano 60mila unità, e nonostante ciò, la legge finanziaria si limita a prorogare i contratti a termine.

Per i Cococo e le partite Iva, non c’è un piano di assunzione.

Altro tema caldo è la sicurezza. Circa il 70% dei contagiati sui posti di lavoro si sono verificati proprio in sanità dove ci sono stati troppi morti a causa del Covid. La Cisl Fp di Bari ha cercato di sensibilizzare in ogni modo le istituzioni su questo tema. Nonostante l’alto numero dei contagiati e la morte di infermieri e medici, le risorse stanziate non garantiscono nemmeno un contratto uguale all’ultimo rinnovo contrattuale che si era concluso dopo un decennio di mancati rinnovi. I sacrifici, secondo i sindacati, si chiedono solo ai dipendenti pubblici e ai professionisti della sanità.​ ​

“A Bari gli infermieri dell’Asl – scrive Stellacci – sono stati  trasferiti d’ufficio presso il Policlinico senza preavviso e in difformità dal regolamento. Infermieri che improvvisamente vengono destinati all’assistenza ai pazienti Covid nonostante da più di due anni aspettano una visita del medico competente, e per legge la sorveglianza sanitaria obbligatoria ha l’obiettivo di valutare le condizioni psicofisiche del singolo lavoratore. I pazienti Covid accertati e o sospetti, nella stragrande maggioranza dei casi ricorrono alla chiamata del 118 per mancanza di assistenza medica diretta. La loro presa in carico viene affidata quasi esclusivamente agli ospedali mettendo a serio rischio e sotto forte pressione la resistenza e la sicurezza degli operatori ospedalieri, nonché la qualità delle cure”.

È evidente, dicono le sigle sindacali, che urge assumere un numero di medici, infermieri e altri professionisti, tale da impiantare una medicina territoriale adeguata alle esigenze dei cittadini; è infatti difficile non rimarcare le responsabilità politiche. Basti pensare alla sospensione del concorso per 566 infermieri da espletare presso gli spazi espositivi della Fiera del Levante.

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