La maxi-statua di San Nicola, al momento protagonista indiscussa della cronaca barese, inizia a prendere forma su carta nonostante la pioggia di polemiche arrivata da più parti. Il post del sindaco Decaro aveva sollevato più di qualche interrogativo sul ruolo del Comune nella vicenda: com’è possibile che l’amministrazione sia del tutto estranea a un’iniziativa di tale portata? Come si può fantasticare in pubblico un monumento alto 70 metri senza aver prima sentito gli uffici comunali? E come può l’Agenzia del Demanio designare autonomamente i luoghi candidati sul territorio cittadino?
La risposta giunge sempre a mezzo Facebook dall’associazione “Una Statua per San Nicola”, che scrive una lettera aperta a Decaro e ne approfitta per pubblicare i primi disegni e planimetrie della statua. Nient’altro che la configurazione strutturale di massima. Su questa base, imprescindibile, si sta scrivendo il bando di concorso internazionale rivolto agli artisti che vorranno immaginare l’opera.
L’associazione esordisce ribadendo la natura privata del percorso intrapreso, che prevede la realizzazione non solo del monumento ma anche di un parco tematico dedicato a Santa Claus/Father Christmas, e punta inoltre a «coadiuvare la procedura per il riconoscimento Unesco della Basilica di San Nicola di Bari e del Corteo Storico quale autonoma e distinta testimonianza immateriale di civiltà».
Non manca una frecciatina al sindaco per cercare di fugare il più grande dubbio: «Come sai e come è noto da tutti i report pubblicati sino ad oggi, in tutte le occasioni in cui abbiamo illustrato l’iniziativa alle Istituzioni, alla Cittadinanza e alla Stampa, non è mancato l’invito anche al Comune di Bari». Il Comune dunque avrebbe disertato le occasioni di confronto con i promotori dell’iniziativa, dando però adito a una sorta di silenzio assenso che ha permesso finora di proseguire il percorso.
La lettera passa in rassegna i membri del Comitato tecnico scientifico, tutti illustri esponenti del mondo accademico e istituzionale tra cui sono degni di nota Vincenzo Capobianco, direttore dell’Agenzia del Demanio Puglia e Basilicata, e Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Basso Adriatico (quest’ultimo determinante visto che la statua dovrebbe sorgere all’interno del porto, presso il Varco della Vittoria).
Vengono poi sviluppate nel dettaglio le finalità e le caratteristiche dell’opera, volta a «valorizzare il ruolo della Città di Bari, quale centro ecumenico e di pacificazione dei popoli nel nome di San Nicola», nonché a «dotare la Città di Bari e l’intera Regione Puglia di un attrattore turistico economico di rilevanza planetaria». Il progetto dovrebbe reggersi interamente sul crowdfunding internazionale, vendendo a privati e ad aziende targhe di ringraziamento da apporre sul basamento della statua. A tal proposito, in una trasmissione televisiva sarebbero già state comunicate le prime due adesioni da parte di Editalia SpA (Gruppo Treccani) e Vitha Group SpA (operante nel settore salute e benessere). La realizzazione dell’opera costituirebbe un’occasione di rilancio economico e occupazionale per la Puglia, tramite l’impiego di materiali e manodopera locale. Non per ultimo, ne beneficerebbe anche l’intero quartiere Libertà con un processo di riqualificazione generale, facendo rete con gli altri poli attrattivi già presenti (Archivio di Stato, Cittadella della Cultura, Stadio della Vittoria, Fiera del Levante, ecc.).
Tutto ciò, rassicura l’associazione, non potrà concretizzarsi senza essere valutato e approvato sia dalle istituzioni che dai cittadini. Lo spirito del progetto infatti non è quello di imporre, ma di «donare alla Città, grazie all’impegno delle professionalità coinvolte, delle concrete e operative proposte di sviluppo autogeno».