Banca Intesa al rione Sanità


L’Ansa del 21 maggio ci informa del progetto di Banca Intesa di offrire a trenta ragazzi tra i sedici e venti anni dei workshop artistici. Si utilizzeranno gli spazi non consacrati della chiesa di Santa Maria Maddalena.
Banca Intesa è quella Banca che dietro le insegne del Banco di Napoli opera in tutto il Sud e a Napoli da decenni accetta in deposito i nostri risparmi con i quali eroga prestiti in ogni dove -e quindi realizzando dei profitti- lasciando ai risparmiatori meridionali solo interessi simbolici… quando li riconosce. Non è dato sapere quanto questo “progetto” costerà alla Banca di Torino ma è verosimile che troverà il modo di farsi finanziare dalla generosità europea attraverso il Recovery. Un po’ la stessa cosa delle società energetiche che piazzano nel Sud torri per la produzione di energia dal vento senza lasciare qui che pochi spiccioli; o della estrazione del petrolio che pur reiterata da decenni non modifica nulla nel prezzo delle nostre forniture di benzina che continuiamo a pagare ai prezzi di Londra o New York come se acquistassimo il petrolio da centinaia di chilometri di distanza; o, ancora, come accade per l’energia dal sole che si realizza sacrificando migliaia di ettari di terreno coltivabile quindi potenzialmente produttivo di occupazione e Pil. Senza parlare delle materie prime agricole esitate a prezzi vergognosi..
Senza voler accennare alla differenza tra i tassi praticati agli utilizzatori del danaro cioè le imprese e famiglie che al sud pagano alle banche del nord spesso un multiplo di quello che pagano i loro concorrenti settentrionali.
Certo queste lacrime di coccodrillo della Banca di Torino sono buona cosa ma la doverosa riscrittura del rapporto tra Sud e Nord non può non superare i mai sopiti rancori che dividono l’Italia, e quindi dovrebbe basarsi sul riconoscimento del mal tolto che da sempre ha spogliato il sud; come accade tra gentiluomini. Diversamente i conti rimangono aperti e si aggravano!    

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