Il vero scandalo dell’Ospedale anticovid in Fiera non e’ la lievitazione dei costi dai 9 milioni previsti ai 19 finiti a bilancio e su cui sta indagando la magistratura ordinaria, quanto la circostanza che con la fine dell’emergenza dovra’ essere smantellato con milioni di euro che finiranno in fumo.
In verita’ questo scenario era stato ampiamente previsto e denunciato dal capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale Ignazio Zullo. Che e’ un medico (come Pier Luigi Lopalco) e da medico non solo aveva descritto la trama del film cui assisteremo nei prossimi mesi, ma aveva anche suggerito soluzioni alternative alla costruzione dell’Ospedale in Fiera, soluzioni che passavano dal potenziamento delle strutture esistenti e funzionanti sul territorio o dal rilancio di strutture da tempo dismesse. 152 posti letto (ognuno dei quali costato 112.000 euro) si potevano recuperare aumentando di qualche unita’ i reparti covid gia’ attivi. Senza dimenticare i mille problemi causati dalla ricerca del personale specializzato medico e infermieristico indispensabile per l’apertura della neo struttura. Personale che spesso e’ stato sottratto alle strutture di appartenenza di fatto depotenziandole.
Qualcuno stavolta aveva parlato prima, non ci interessa se per mero interesse politico o altro. Ma qualcuno ha sempre fatto finta di non sentire. In questa vicenda le responsabilita’ politiche di Michele Emiliano e Pier Luigi Lopalco sono gigantesche. Michele Emiliano, circondato da non si sa quanti consiglieri personali regolarmente pagati dai pugliesi, doveva sapere che la vita di quell’ospedale sarebbe stata legata solo all’emergenza. Che prima o poi sarebbe finita. Doveva sapere che un ospedale ha bisogno di strutture di cui la Fiera del Levante non dispone. Ma soprattutto doveva evitare di infliggere un altro duro colpo alla Fiera del Levante un tempo fiore all’occhiello di Bari e della Puglia.
La smania di costruire un ospedale in quaranta giorni, di andarlo a raccontare in tv, ha fatto perdere di vista il buon senso e la sana amministrazione dei soldi pubblici: regionali, statali o comunitari che siano non ha importanza alcuna.
Siamo di fronte, forse, ad uno dei piu’ grandi scandali degli ultimi tempi. Ma rassegnamoci: non accadra’ nulla! Nel nostro Paese non esiste un’autorita’ che possa mandare a casa chi impiega in modo folle i danari di tutti. O meglio: quell’autorita’ esiste ed e’ il popolo nel momento delle elezioni; che pero’ sappiamo bene come si vincono (e perche’ si perdono).