Situazione sanitaria critica, organici insufficienti, proteste e ora anche aggressione in carcere agli agenti della Polizia penitenziaria. L’estate nelle strutture carcerarie si annuncia bollente. Quattro agenti sono rimasti feriti, infatti, a Bari e a Turi, mentre due proteste in tre giorni sono state sedate in quest’ultimo pèenitenziario, considerato tra i più tranquilli per la tipologia dei detenuti. A denunciarlo sono i sindacati Osapp e Cisl Fns. A Bari un detenuto, in sala colloqui, durante l’iter di registrazione dei dati personali pera ttivare la comunicazione con i familiari, avrebbe aggredito con un pugno un agente per poi scagliarsi su altri due poliziotti. It re agenti sono stati portati in ospedale dove sono state accertate prognosi di 15 giorni per il primo e 7 giorni per gli altri due. Lo stesso detenuto, che a seguito dell’aggressione è stato arrestato in flagranza, fa sapere la Cisl Fns, alcuni giorni prima aveva distrutto una camera di detenzione in un altro istituto penitenziario ed era stato trasferito.
A Turi, invece, gli episodi denunciati dall’Osapp sono tre. La sera del 16 giugno alcuni detenuti hanno messo in atto “una protesta collettiva all’interno della seconda sezione, cominciando a sbattere oggetti sulle inferriate, gridando con cori da stadio, fortemente offensivi, contro la autorità e il personale di Polizia e lanciando dalle celle verso il corridoio frutta, ortaggi, uova e rifiuti e anche due torce rudimentali incendiate”. La mattina successiva, durante la consegna di un pacco postale, un detenuto, contrariato dalla contestazione di alcuni generi non consentiti, prima avrebbe inveito contro un poliziotto e poi avrebbe scaraventato la scrivania contro il muro scagliandosi sull’agente e colpendolo al volto con una gomitata. Lo stesso detenuto, alcune ore dopo, avrebbe incendiato pezzi di materasso e gettato acqua e sapone sul pavimento.”Quanto sta accadendo, è inammissibile e intollerabile. Non trascorre giorno che gli istituti penitenziari della Puglia non siano triste teatro di eventi critici quali aggressioni, risse e semi-rivolte – denuncia l’Osapp – , tali non solo da rendere vano qualsiasi tentativo di rendere effettiva la funzionalità del carcere, ma anche facendo diventare del tutto precarie e a grave rischio le condizioni di servizio e l’incolumità del personale di Polizia penitenziaria”