Torna l’estate e con essa si ripropone l’odioso fenomeno dei roghi di sostanze tossiche nelle campagne che circondano i quartieri periferici di Bari. Un fatto che, quest’anno, sta interessando in maniera ancora più pressante il rione Japigia, dove gli incendi di sterpaglie e rifiuti smaltiti scorrettamente sono diventati affare quotidiano, in una zona che si sta pian piano trasformando in una nuova “terra dei fuochi”.
Motivo per cui, questo pomeriggio, gli attivisti del Comitato cittadini di Japigia e i volontari di diverse associazioni ambientaliste hanno pacificamente manifestato con un sit-in in piazza Prefettura, per portare all’attenzione delle autorità cittadine un problema ormai dilagante.
Nazareno Chimienti, volontario dell’associazione Fare verde Bari e provincia, spiega: “Una protesta pacifica a difesa di tutti i cittadini. Il problema dei roghi interessa non solo Japigia, ma anche Carbonara, Ceglie, San Paolo, Lama Balice, Palese. Chiediamo che tutte le autorità competenti diano un supporto nella risoluzione del problema dei roghi. Non chiediamo che il problema si risolva in tempi brevissimi, ma auspichiamo un contenimento del fenomeno. Stimoliamo i cittadini a effettuare una corretta raccolta differenziata, perché anche questa è una delle cause degli incendi: spesso sul territorio compaiono cumuli di rifiuti, causati proprio dalla poca ‘preparazione’ dei cittadini a un corretto conferimento dei rifiuti”.
I manifestanti hanno incontrato il prefetto per esporre il problema e far sentire la loro voce: “I nostri delegati stanno incontrando il prefetto, per cercare una convergenza su tutta la questione. Ci sono dei primi spiragli, ma sappiamo che la battaglia è lunga e non terminerà oggi”, prosegue Chimienti.
La questione, però, potrebbe essere più delicata di una “semplice” combustione estemporanea di rifiuti. A sollevare il problema di un potenziale coinvolgimento della criminalità organizzata è Sabino Mangano, ex consigliere comunale del Movimento 5 stelle nella passata legislatura, che ricorda: “Nel Municipio IV si era presentata una situazione analoga. Facemmo un esposto alla Procura della Repubblica, al seguito del quale ci fu l’interessamento del Noe e della protezione ambiente del Comune di Bari. A seguito delle indagini del Noe, eseguite con droni e ‘fototrappole’, emerse come alcune aree private fossero in mano alla malavita locale, che ne faceva luoghi di combustione e rilascio di rifiuti. Si trattava di discariche abusive in mano alle organizzazioni criminali, che vendevano lo smaltimento di rifiuti pericolosi a prezzi ribassati rispetto alle discariche legali. La preoccupazione è che, una volta effettuato un controllo su quei territori, le azioni illegali si siano spostate su altri territori. Quest’anno il fenomeno dei roghi a Japigia si è manifestato in maniera più imponente, e gli odori che provengono da questi incendi sono compatibili con le sostanze sversate e bruciate in precedenza nel Municipio IV. Presenteremo una richiesta formale al consiglio comunale, affinché prenda l’impegno di riproporre il percorso di monitoraggio già intrapreso nel Municipio IV”.
In rappresentanza dell’amministrazione comunale è intervenuto Lorenzo Leonetti, presidente del Municipio I, che dice: “Respiriamo l’esasperazione di tante persone per un problema che non trova mai una soluzione. Ogni anno, in maniera sistematica, d’estate si ripropone questo problema, che non può essere risolto solo dall’azione della polizia locale o con interventi come i droni o l’impiego di cittadini volontari. Ci vuole una collaborazione più ampia, perché i roghi spesso non riguardano solo Bari ma anche le città limitrofe; è indispensabile un’azione congiunta fra le forze che insistono in questi territori. Noi continueremo con il monitoraggio e la prevenzione; il sindaco e l’assessorato all’Ambiente incontreranno il prefetto per capire se ci sono i presupposti per intervenire lì dove ci sono i materiali prossimi a essere bruciati e rimuoverli in maniera preventiva. L’appello ai cittadini è di segnalare situazioni potenzialmente pericolose”.